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NON SOLO FUMO…. (di Diego Sergio Anzà)

NON SOLO  FUMO…. (di Diego Sergio Anzà)
Settembre 10
09:40 2016

tabagismo_polmoni_007Volevo parlare delle vicende pentastellate romane. Ci rinuncio. La situazione è grave, ma non seria, direbbe Flaiano. I grilli parlanti non mi hanno mai convinto. Figuriamoci se diventano grulli parlanti.

Ed allora? Mi fumo una sigaretta. Non posso (almeno per il momento). Sul pacchetto c’è un bimbo col ciuccio che mi guarda….implorante. Ne prendo un altro: c’è una donna che sputa sangue. Ancora un altro: un buco nella gola. Va bene, sono terrorizzato. Mi fumo la mia Rothmans rouge. Per esorcizzare, per dimenticare.

Da qualche giorno, per noi tossici da tabacco, è l’inferno. Con le immagini shock stampigliate sui pacchetti, le bionde ci avvelenano la vita più del solito. Ed anche il rivenditore è sotto forte pressione ed….intossicato. No, non darmi il pacchetto con il carbone al posto dei polmoni; e neppure quello col morente in ospedale; tanto meno quello col morto. Magari una gengiva infiammata ed i denti neri. Scelta affannosa di confezioni. Dove li trovo tutti questi denti neri, sbotta il tabaccaio.tabagismo_polmoni_006

Ora io dico: a parte la sesquipedale ipocrisia di uno Stato che vuol proibirmi di fumare e continua però a vendermi le sigarette, pappandosi 14 miliardi all’anno di introiti fiscali, una soluzione molto più efficace poteva essere trovata per non farci respirare…la morte. Altro che immagini di organi in disfacimento, di obitorio, buchi orrendi e cancrene. Bastava stampare sui pacchetti le facce, ad esempio, di Renzi, Santanchè, Verdini, Salvini, Meloni, Sallusti, D’Alema, Alfano, e pure Trump e Putin. I tabacchini potevano davvero chiudere.
E poi, lungi da me voler cazzeggiare sui danni gravissimi del fumo. È lapalissiano che i tabagisti viviamo di meno.

Ma in che mondo vogliamo vivere?
In un mondo in cui lo Stato, o il super Stato, l’Europa, mi indirizza sempre più coercitivamente, magari con passo lento, lento (come nel principio della rana bollita) e sempre più mio malgrado, verso quel che lui ritiene sia meglio per me? Oppure in un mondo in cui, pur sbagliando, posso decidere da solo come disporre della mia esistenza? Io una rispostina ce l’avrei. Mi esimo e vado oltre.
Grave tossicità del fumo. Nessuna obiezione. E le altre situazioni di nocività?
Io, lo confesso, sono vittima di terribili somatizzazioni, fino alla nausea, quando vedo, nell’ordine:

film di Moretti, Sorrentino, Vanzina, De Sica e tutte le pappemovie yankee;
telegiornali di Stato e Mediaset;
talk show con pigmei blateranti (politicanti e giornalisticanti);
pubblicità con pannolini anti-incontinenza di ogni tipo, mentre addento gli spaghetti;
pubblicità di cadaveri (polli, bistecche, prosciutti e salami);
lezioni di cucina con chef-showman molecolari;
quiz demenziali con conduttori esagitati;
pomeriggi tv con donnine gentiline e maschietti suadenti;
interviste ad esperti del nulla ed a scrittori fasulli, reduci da grandi premi.
Ed ancora quando sento Gigi D’Alessio, sua moglie, e tutti gli altri neomelodici, campioni di stonature.
Come la mettiamo con questa tossicità? Chi ci pensa? Per superare incazzatura, frustrazione e solitudine, sono costretto…a fumarmi un intero pacchetto di Rothmans. Nonostante le immagini del terrore. Che stupido disgraziato che sono!

Ah, dimenticavo: questo Stato etico e paterno si è ricordato di mettere le stesse immagini di orrore anche sulle bottiglie di whisky, vodka, gin e grappa?
Io la notte un bicchierino me lo bevo. In futuro chi lo sa.

 

 

Diego Sergio Anzà

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.