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NEBRODI – Truffe ai danni dell’I.N.P.S. per oltre 400.000 euro, 191 falsi braccianti , 26.000 giornate lavorative fittizie

NEBRODI – Truffe ai danni dell’I.N.P.S. per oltre 400.000 euro, 191 falsi braccianti , 26.000 giornate lavorative fittizie
Gennaio 29
10:39 2017

I finanzieri della Tenenza di Patti  dopo nove mesi di accurate indagini sono riusciti a smascherare, in due distinte operazioni conclusesi nelle scorse settimane, un’ingente truffa, per oltre quattrocentomila euro, ai danni dell’I.N.P.S., scoprendo centonovantuno falsi braccianti ed individuando ben ventiseimila giornate lavorative fittizie.

Inoltre, in esito ad un provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Messina, dott.ssa Monia De Francesco su richiesta del Sost. Proc. dott.ssa Roberta La Speme della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, sono stati sottoposti a sequestro trenta ettari di terreni, ubicati nei Comuni di Sant’Angelo di Brolo e Librizzi, per un valore di trecentomila euro.

La prima attività ispettiva eseguita dalle Fiamme Gialle è stata avviata con l’obiettivo di accertare l’effettiva esistenza e la reale operatività di un’azienda agricola nel settore della coltura di frutta a guscio ed olivicolo operante nei Comuni di Ficarra, Gioiosa Marea, Librizzi e Sant’Angelo di Brolo. Dopo una serie di minuziosi riscontri sono stati acquisiti molteplici gravi indizi idonei a dimostrare la fittizietà dei numerosi rapporti di lavoro instaurati tra il titolare della stessa azienda e ben cento braccianti dipendenti.

Nel corso dei controlli, inoltre, è emerso che undici di queste persone erano state assunte, in un periodo differente, anche da un’altra azienda agricola operante nella stessa zona e nel medesimo settore. Pertanto, gli accertamenti sono stati estesi anche a questa seconda ditta individuale, presso la quale sono stati individuati ulteriori novantuno lavoratori agricoli assunti con le medesime modalità illecite.

La Guardia di Finanza di Patti ha scoperto che la truffa si concretizzava nell’instaurazione, soltanto sulla carta, di rapporti di lavoro in agricoltura a tempo determinato, i quali, nella realtà, non si realizzavano mai o solo in parte rispetto alle giornate lavorative dichiarate. La truffa consisteva, dunque, nel costituire aziende senza alcuna struttura organizzativa, né capacità economiche tali da giustificare l’assunzione di numeri così elevati di dipendenti, presentando all’I.N.P.S. denunce aziendali contenenti dati non veritieri come, ad esempio, disponibilità di terreni superiori a quelle effettive.

Nell’arco temporale oggetto d’indagine, che ha preso in esame gli anni 2013 e 2014 e ha riguardato terreni situati nei comuni nebroidei di Gioiosa Marea, Librizzi, Ficarra, S. Angelo di Brolo e Sinagra, le ditte in questione hanno documentato un fabbisogno di lavoro in misura sproporzionatamente superiore a quello effettivamente necessario, quantificato complessivamente in ventiseimila giornate lavorative fittizie.

Le due aziende agricole, facendo risultare avviati al lavoro i rispettivi braccianti agricoli e presentando le dichiarazioni trimestrali di manodopera agricola, hanno pertanto indotto in errore gli enti previdenziali e assistenziali circa l’entità globale e l’attribuzione individuale delle giornate lavorative che sarebbero state impiegate, procurando ai lavoratori un ingiusto profitto pari alle somme di denaro dovute dall’I.N.P.S. a titolo di indennità per disoccupazione, prestazioni per malattie e maternità, assegni familiari e contribuzioni pensionistiche, con correlato danno economico per oltre quattrocentomila euro.

I due titolari delle ditte individuali, C.G. di 67 anni e F.N. di 36 anni, residenti rispettivamente a San Pier Niceto e Raccuja, in concorso con i centonovantuno falsi braccianti agricoli, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Messina perché ritenuti, a vario titolo, responsabili del reato di induzione al falso del pubblico ufficiale e truffa ai danni degli enti previdenziali che prevede la reclusione da 1 a 5 anni. Come evidenziato, a conclusione delle indagini i finanzieri hanno sequestrato trenta ettari di terreni siti nel comprensorio nebroideo, per un valore di circa trecentomila euro.

L’operazione di servizio si si inserisce in una serie di controlli realizzati negli ultimi mesi dalle Fiamme Gialle della provincia messinese nella delicata area nebroidea a tutela della legalità dalle infiltrazioni della criminalità.

La stessa conferma l’importanza del ruolo istituzionale di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, a tutela del bilancio nazionale e comunitario ed a garanzia della corretta redistribuzione delle risorse pubbliche e di un’azione di equità sociale che assicuri il necessario sostegno alle imprese e alle famiglie effettivamente bisognose.

 

 

Redazione da comunicato stampa

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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