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MESSINA – Pedinamenti, persecuzioni, minacce e percosse. Arrestato in flagranza dopo denuncia convivente

MESSINA – Pedinamenti, persecuzioni, minacce e percosse. Arrestato in flagranza dopo denuncia convivente
Settembre 16
15:48 2016

I Carabinieri di Messina Centro nei giorni scorsi hanno tratto in arresto in flagranza S.G., messinese classe 1997, ritenuto responsabile del reato di atti persecutori nei confronti della convivente.

Una relazione iniziata qualche mese fa, tra passeggiate romantiche e carezze amorevoli e trasformatasi, in poco tempo, in un incubo.
La donna, dal marzo scorso, ha subito ripetutamente lesioni, pedinamenti, molestie e minacce di morte, trovando solo ora il coraggio di denunciare tutto ai carabinieri.

Secondo quanto riferito dalla donna, la convivenza con S.G è degenerata all’improvviso a causa dell’estrema gelosia, sfociata poi in una vera e propria ossessione, manifestata nei suoi confronti dal ragazzo. Inizialmente, l’uomo si era limitato a monitorare quotidianamente il cellulare della fidanzata per poi bruscamente vietarle di uscire in sua assenza e frequentare le sue amiche; sono poi iniziati i pedinamenti, le persecuzioni a mezzo telefono, le minacce e le percosse, che con il tempo diventavano sempre più gravi e pressanti.

L’uomo, oltre a minacciare di morte la ex convivente, aveva anche minacciato atti autolesionistici, che avrebbero costretto la donna a vivere con il rimorso. A fine agosto l’ultimo grave episodio che ha convinto la donna a chiedere aiuto ai Carabinieri. L’uomo, dopo l’ennesima scenata di gelosia presso la propria abitazione, ha minacciato di morte la convivente utilizzando delle lamette da barba, l’ha picchiata e costretta ad avere un rapporto sessuale con lui.

Il giorno seguente la donna si è recata al lavoro ricevendo telefonate e messaggi, pesantemente accompagnati da ingiurie e gravi minacce, nonché la promessa di essere uccisa al suo rientro a casa. Presentatasi dai carabinieri in evidente stato di shock, la donna ha trovato il coraggio di raccontare quanto subito negli ultimi mesi. Immediatamente sono scattate le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Annalisa Arena, che hanno consentito in breve tempo di riscontrare quanto asserito dalla donna grazie anche alle testimonianze di amici e conoscenti.

Nel corso delle attività i Carabinieri hanno perquisito l’abitazione della coppia dove, sul comodino della camera da letto, hanno rinvenuto alcune lamette da barba sporche di sangue ed utilizzate dall’uomo per procurarsi dei tagli alle braccia. Il giovane, condotto in caserma, ha mostrato tutta la sua indole aggressiva scagliandosi contro i militari prima di essere dagli stessi immobilizzato e tradotto presso la casa circondariale di Messina Gazzi.

Va evidenziato che tale risultato è stato reso possibile grazie alla fiducia manifestata dalla vittima nei confronti dell’Autorità Giudiziaria e delle Forze dell’Ordine, che ha permesso un intervento rapido a sua tutela, scongiurando il rischio di eventi ancor più gravi.

 

 

Redazione da comunicato stampa

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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