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MESSINA – ”Agli arresti domiciliari per rischio Covid anche soggetti di spicco della mafia messinese”. Il commento del vice presidente di “Rete per la legalità” Giuseppe Scandurra

MESSINA – ”Agli arresti domiciliari per rischio Covid anche soggetti di spicco della mafia messinese”. Il commento del vice presidente di “Rete per la legalità” Giuseppe Scandurra
Maggio 07
16:59 2020

“Nonostante gli accorati appelli provenienti da più parti, nonostante gli accesi dibattiti televisivi e le proteste di magistrati impegnati in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata, apprendiamo che proseguono le scarcerazioni di soggetti appartenenti proprio a tale criminalità”.

E’ il commento di Giuseppe Scandurra, vice presidente nazionale di “Rete per la legalità”, per anni solerte presidente nazionale della Federazione Antiracket Italiana (Fai), su una tematica che, negli ultimi giorni, ha particolarmente scosso l’opinione pubblica e suscitato un acceso dibattito politico-istituzionale.

“Noto con estremo rammarico – prosegue Scandurra – che in questi giorni sono stati posti agli arresti domiciliari alcuni personaggi di spicco della mafia messinese, alcuni dei quali coinvolti in recentissime e delicatissime inchieste”. 

A giudizio di Scandurra, “concedere ai detenuti per reati gravissimi, i quali attualmente scontano la pena in regime di carcere duro, la possibilità di scontare il residuo della pena ai domiciliari, rappresenti un grave vulnus per la lotta alle mafie, nonché un’offesa alla memoria di tutte le vittime cadute per mano della criminalità organizzata.

La concessione della detenzione domiciliare a soggetti che dimostrano di avere legami solidi con il territorio e le organizzazioni cui sono associati significa, ancora, ignorare il pericolo che gli stessi possano riprendere il proprio posto nelle gerarchie mafiose, vanificando l’intenso lavoro svolto da magistratura e forze dell’ordine per assicurarli alla giustizia”.

”La mia speranza – conclude Scandurra – è che, al più presto, siano rese effettive le misure annunciate dal Ministro della Giustizia e siano assunti i provvedimenti necessari affinchè tali soggetti, di spiccata caratura criminale, non riprendano il loro posto nelle file dell’organizzazione mafiosa”.

Nicola Arrigo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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