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MESSINA – Default provinciale. Sospesi diversi protocolli tra i Comuni e la Città Metropolitana di Messina.

MESSINA – Default provinciale. Sospesi diversi protocolli tra i Comuni e la Città Metropolitana di Messina.
Aprile 19
11:50 2016

Si stringono sempre più i rubinetti delle erogazioni dei servizi pubblici stanziati dalla Città Metropolitana di Messina. Non si tratta ovviamente di una novità in quanto, da tempo, l’ex Provincia dello Stretto –in linea con il trend regionale e nazionale – naviga davvero in cattive acque.

L’ ultimo “grido di allarme”, che riconferma lo stato di dissesto dell’Ente, lo ha lanciato in questi giorni il Commissario straordinario Dott. Filippo Romano il quale ha disposto che i Dirigenti della IV Direzione – Servizi Tecnici Generali e della III Direzione – Viabilità Metropolitana, “stante l’oramai nota e gravissima situazione finanziaria dell’Ente che sta mettendo a rischio l’erogazione dei servizi pubblici essenziali, con particolare riferimento alla manutenzione dell’edilizia scolastica e della viabilità”, sospendano, pertanto, l’attuazione di quanto previsto nei Protocolli d’intesa con alcuni Comuni della provincia: Casalvecchio Siculo, Castelmola e con l’Unione dei Comuni di Itala e Scaletta Zanclea.Messina_Palazzo_dei_Leoni_citta_metropolitana_001

In sostanza, il Commissario Romano, con tale atto di indirizzo politico-amministrativo, ha “invitato” i suddetti Dirigenti ad interrompere – tranne nei casi di particolari e gravi esigenze – i citati protocolli deliberati precedentemente dalla Giunta Provinciale che riguardavano appunto settori e servizi importantissimi per la collettività. Tagli all’essenziale, quindi, che oggi non riguardano solo le suddette aree ma anche molti altri territori ed ambiti di pertinenza della Città Metropolitana. Disservizi e disagi che si stanno allargando velocemente ed a macchia d’olio, coinvolgendo tutti i restanti 108 Comuni della provincia.

Dopo l’abolizione delle Province (per meglio dire, dopo il passaggio meramente denominativo a “Città Metropolitane”), la non adeguata riorganizzazione del personale e delle funzioni demandate a questo Ente (oggi ibrido) sembra aver determinato questa grave e confusa situazione che si riflette negativamente sulla collettività: servizi sospesi; manutenzione delle strade provinciali bloccate; degli edifici pubblici;tagli alla sanità; alla cultura;assunzioni congelate; trasferimenti di personale; ecc.

Messina_Palazzo_dei_Leoni_citta_metropolitana_002Tutto ciò a causa di un fallimentare progetto nazionale di riordino che, ovunque, ha determinato tagli laddove non si doveva. Se, infatti, la nascita delle Citta’ Metropolitane doveva servire a ridimensionare inutili sprechi e costi politici – amministrativi, in realtà ciò non mai è avvento. E piuttosto si è invece determinato, in questi anni, solo un sostanziale calo nella distribuzione delle risorse in favore dei Comuni e della società tutta. Di soluzioni che non danneggiano solo i cittadini non sembrerebbero essercene all’orizzonte. Niente soldi, niente servizi. Traslando l’equazione a favore dei cittadini – i quali di “sforbiciate” alle imposte richieste non ne hanno avute; anzi – si potrebbe, quindi, porla anche in questi termini: servizi insufficienti o del tutto inesistenti? Diminuzione del carico fiscale sulle famiglie: “do ut des”.

Il default provinciale in atto è davvero preoccupante ed urge una sua precisa e celere risoluzione prima che vengano a mancare ulteriori servizi basilari. I campanelli d’allarme sono già suonati tutti.

 

 

Sara Gaglio

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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