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MESSINA – Ieri, platea attenta e numerosa al Convegno ”Dall’indagine regionale alla riforma del Terzo Settore: come cambia il Volontariato”

MESSINA – Ieri, platea attenta e numerosa al Convegno ”Dall’indagine regionale alla riforma del Terzo Settore: come cambia il Volontariato”
Aprile 10
12:12 2016

Una platea attenta e numerosa ha seguito l’interessante convegno “Dall’indagine regionale alla riforma del Terzo Settore: come cambia il Volontariato” organizzato dal CESV Messina, nella splendida cornice della Chiesa di Santa Maria Alemanna.

Rappresentanti istituzionali, esperti, volontari ed operatori di Terzo settore si sono confrontati sui bisogni del volontariato a partire dai risultati della ricerca regionale (promossa e realizzata dai tre Centri di servizio della Sicilia e dal Comitato di gestione del fondo speciale per il Volontariato della Sicilia) e sulla legge delega del Terzo settore appena approvata dal Senato.

I lavori sono stati aperti dal presidente del CESV, Santi Mondello, che ha ribadito l’importanza di avere un’interlocuzione diretta e paritaria con le istituzioni per condividere un processo di cambiamento così importante per il mondo del volontariato.

Al tavolo dei relatori, si sono susseguiti gli interventi di Filippo Romano, Commissario straordinario della Provincia di Messina, Dario Caroniti, in qualità di delegato del Rettore, del deputato nazionale Enzo Garofalo e dei deputati regionali, Filippo Panarello e Francesco Duva, che non si sono limitati ad un semplice saluto, ma entrando nel merito, hanno dato il loro contributo alla riflessione sottolineando alcuni aspetti salienti della legge delega. Giampiero D’Alia impossibilitato ad essere presente ha inviato un intervento saluto.

La prima Sessione, coordinata da Rosario Ceraolo, direttore del CESV Messina, ha visto la relazione di Antonino Anastasi, componente del Comitato scientifico del gruppo di ricerca, che ha illustrato la mappa dei bisogni del volontariato siciliano emersi dall’indagine. Si tratta di bisogni strategici come quello della formazione – sia di tipo tecnico di implementazione di conoscenze e competenze per la gestione delle attività, sia di tipo trasversale per la gestione delle relazioni interne ed esterne all’organizzazione – ma anche di tipo gestionale, amministrativo, logistico ecc…

Antonina Santisi, Assessore alle Politiche Sociali Comune di Messina, è intervenuta evidenziando l’azione significativa che il volontariato svolge nella nostra città e la proficua collaborazione avviata con le associazioni, con la Consulta delle Organizzazioni sociali e la Consulta di Protezione civile nelle due ultime emergenze: la crisi idrica e gli sbarchi degli immigrati e dei minori non accompagnati. Collaborazione che non è mai stata suppletiva dell’intervento pubblico ma che piuttosto si è consolidata nell’ottica della sussidiarietà circolare e della corresponsabilità.

Vito Puccio, Presidente Co.Ge Sicilia, si è invece soffermato sull’importanza della ricerca considerata a livello nazionale una buona prassi da esportare. Puccio, ha sottolineato il ruolo importante dei Centri di Servizi, nell’erogazione dei servizi a supporto alle associazioni. Elemento questo ampiamente riconosciuto dal campione dell’indagine.

Luigi D’Andrea, docente di Diritto costituzionale dell’Università di Messina, ha aperto i lavori della seconda sessione coordinata da Maria Lucia Serio. Al docente universitario è toccato il compito di fare il punto sui ruoli e funzioni dei soggetti del Terzo Settore nel progetto di riforma. D’Andrea ha rimarcato la funzione di trade union tra la dimensione pubblica e la dimensione privata svolta da Terzo settore grazie alla sua capacità di costruire relazioni nello svolgimento di attività di interesse generale.

Giuseppe Di Natale, Portavoce Forum del Terzo Settore Sicilia si è soffermato sulle criticità della legge di riforma che, si augura, dovranno essere superate con i decreti attuativi per questo chiede di non abbassare la guardia e invita tutti i soggetti interessati, e le reti di rappresentanza, ad essere uniti e determinati.

 

 

Redazione da comunicato stampa

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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