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MESSINA – 15 anni di botte, umiliazioni e minacce. Arrestato 42enne

MESSINA – 15 anni di botte, umiliazioni e minacce. Arrestato 42enne
Novembre 14
09:32 2016

I Carabinieri della Stazione di Bordonaro hanno tratto in arresto per i reati di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia un 42enne messinese, pregiudicato per reati di vario genere, in esecuzione di ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina, su conforme richiesta del Dott. Roberto Conte, Sostituto Procuratore della Repubblica di Messina, che ha coordinato le indagini avviate dagli uomini dell’Arma su denuncia della vittima.

La protagonista della vicenda aveva convissuto con il suo persecutore per quasi 15 anni, durante i quali aveva subito botte, umiliazioni e minacce. Il convivente le estorceva continuamente denaro con il quale si procurava la sostanza stupefacente di cui era abituale assuntore e, quando la donna era impossibilitata a soddisfare le sue richieste, andava in escandescenza e l’aggrediva.

La vittima aveva più volte provato a lasciarlo, ma era sempre tornata sui suoi passi, perché temeva che quell’uomo violento portasse a termine le ritorsioni promesse in danno di suo figlio e dei suoi anziani genitori.

La decisione di troncare definitivamente la relazione è stata presa circa 10 mesi fa, soltanto quando si è materializzato il concreto pericolo di morire: il 42enne, incontrata per strada la sua compagna, le intimava di consegnargli il motorino che si era comprata poco tempo prima. Le resistenze della donna lo mandavano su tutte le furie scatenando la reazione più violenta di sempre; l’uomo butta la vittima a terra e comincia a colpirla violentemente con il casco che le aveva strappato di mano, urlando di volere un coltello per ammazzarla.

L’episodio non aveva conseguenze tragiche anche perché la donna riusciva fortunatamente a scappare dal luogo dell’aggressione aiutata dal figlio. La violenza inaudita le ha aperto gli occhi e l’ha finalmente convinta a lasciare il suo aguzzino che però non ha accettato la fine della relazione.

L’uomo ha continuato a renderle la vita un inferno con telefonate ad ogni ora del giorno e della notte, aggressioni, appostamenti e minacce anche al figlio ed agli anziani genitori. Il padre della vittima più volte ha trovato l’ex genero sotto casa, una delle quali con un coltello in mano, avvisando nella circostanza la figlia di non rincasare senza chiamare i Carabinieri, che riuscivano a rintracciare l’uomo poco distante.

Gli uomini dell’Arma, coordinati dal Dott. Conte, hanno ricostruito il clima di terrore in cui è stata costretta a vivere la donna che le ha ingenerato un perdurante stato d’ansia fino ad essere costretta a cambiare le proprie abitudini di vita, arrivando addirittura a trasferirsi a vivere a casa di amici.

Adesso sul 42enne gravano le pesanti accuse di maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori nei confronti dell’ex moglie e come disposto dall’Autorità Giudiziaria nei suoi confronti è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Va evidenziato che tale risultato è stato reso possibile dalla fiducia manifestata dalla vittima nei confronti dell’Autorità Giudiziaria e delle FF.OO, che ha permesso un intervento rapido a sua tutela, scongiurando il rischio di eventi ancor più gravi.

Redazione da comunicato stampa

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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