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SICILIA – L’isola dei rifiuti (di Diego Sergio Anzà)

SICILIA – L’isola dei rifiuti (di Diego Sergio Anzà)
Luglio 21
09:30 2016

È una storia di miasmi che si ripete da tempo immemorabile. È una storia di inaudita stoltezza amministrativa che non cambia mai sotto qualsiasi bandiera. Ogni anno con una tempistica fuori da ogni immaginazione, una montagna di rifiuti ricopre l’Isola della bellezza e della cultura. Una coazione a ripetere, una sorta di cupio dissolvi.

Quando arriva l’estate, periodo in cui la Sicilia dovrebbe, ai fini turistici ed economici, offrire il suo volto antico e stupendo, i suoi occhi di mare ed il suo corpo di Fidia, ecco che “rifiuti” di politicanti e burocrati, imbrattano tutto, sporcano la natura, la storia e l’arte.rifiuti_002

Non c’è un luogo urbano, tranne alcuni paesi dei Nebrodi, che da giorni non sia appestasto da cumuli di monnezza non raccolti. Una cartolina dall’inferno che i turisti strappano e non vogliono più vedere. Un danno d’immagine irrimediabile. La vocazione principale della nostra Isola viene…riempita di marciume, di lezzo insopportabile.

È veramente incredibile! È pazzesco! È oltre il teatro dell’assurdo.

Io non conosco bene (e chi è riuscito mai a capirli ) gli annuali motivi di questo disastro. E francamente non mi interessano molto. Contenzioso tra Regione ed Enti locali? Aziende di raccolta inefficienti e mangiasoldi? Nessuna giustificazione. Qui non ci troviamo di fronte ad una megastrategia per trovare l’oro sugli alberi; si tratta di un servizio essenziale ed elementare che anche lo scemo del villaggio dovrebbe saper affrontare e risolvere. Ad ogni costo e per sempre.

rifiuti_001Ed invece, con un masochismo indefinibile, si aspetta proprio luglio ed agosto per imbrattare di lerciume, spiagge, monti, paesi e città. Così, tanto per fare qualche esempio, a Giardini (il mare di TAORMINA) gli albergatori pensano già di abbassare la saracinesca; a Lipari una villeggiante è svenuta per il lezzo; a Milazzo le strade sono diventate un’enorme discarica; a Messina, notoriamente “città dei rifiuti”, la putrescenza dilaga e si raddoppia. Stesse scene a Palermo e dappertutto.

Mi chiedo: quali rifiuti speciali hanno nelle loro zucche gli amministratori pubblici di quest’Isola bellissima quanto infelicissima? Quale aria di mefitico nonsense respirano nei loro palazzi impotenti? È umanamente impossibile che non siano in grado di predisporre uno straccio di programma d’interventi preventivi per tenere pulita almeno la stagione estiva. Tanto per il resto dell’anno, ormai i siciliani sono…proni a qualsiasi vessazione ed ormai incapaci di raccogliere, una volta per tutte, la montagna di spazzatura e di seppellirvi sotto questa cosiddetta classe dirigente ignava, inutile, idiota e criminale.

Un’Isola con un potenziale di sviluppo immenso che giace sotto…un’altra isola di plastica e di schifezze.

Una leggenda racconta che un giorno Giove, passeggiando per il cielo, perse un diamante della sua corona; la gemma finì in mare e nacque la Sicilia. Raccontatela ai turisti. Vedrete che raffica di pernacchie….

 

 

 

Diego Sergio Anzà

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.