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LIBRIZZI – Presentazione del libro di Nino Casamento ”Il fiore più alto del ciliegio”

LIBRIZZI – Presentazione del libro di Nino Casamento ”Il fiore più alto del ciliegio”
Ottobre 20
17:56 2014

Emozioni , intrecciate a ricordi, cordialità e accoglienza: questo in sintesi il clima che ha accompagnato la presentazione del libro del prof. Nino Casamento “Il fiore più alto del ciliegio”, che si è tenuta a Librizzi il 18 Ottobre 2014 presso la sala consiliare “G. Pizzino”Librizzi_Presentazione_libro_Casamento_p24_004

A curarne la presentazione la prof.ssa Maria Lucia Lo Presti e il prof. Carmelo Luca.

L’evento è stato organizzato dall’Amministrazione comunale di Librizzi, con la collaborazione della Parrocchia S. Miche Arcangelo e dell’ass.ne “il filo della memoria”.

Presenti il Sindaco, ing. Renato Cilona, l’assessore Angela Cardinale, il Presidente del Consiglio comunale Vincenzo Calabrese, il parroco Padre Michele Fazio, il Dirigente Scolastico, prof.ssa Clotilde Graziano e la prof.ssa Marilia Gugliotta . Presenti inoltre diversi i docenti e operatori del settore culturale, ma soprattutto tanti giovani.

L’incontro si è articolato in due momenti: il primo ha visto l’intervento dei professori Maria Lucia Lo Presti e del Prof. Luca con delle relazioni introduttive; il secondo momento è stato dedicato al confronto con l’autore.Librizzi_presentazione_libro_Casamento_001

Nel corso della presentazione del libro Rosalia Falsetti ha proposto la lettura di qualche brano tratto dal libro.

“Dialogo padre- figlio: ritorno alle radici come ipotesi di futuro (e le donne?)” è stato il tema della relazione sviluppata dalla prof.ssa Lo Presti che ha tenuto a sottolineare la presenza nel libro di una centralità del dialogo che consegna alle nuove generazioni il compito di continuare i passi interrotti dai genitori.

Il prof. Carmelo Luca, noto per la sua sensibilità per i temi della classicità con la sua relazione” Simbolismo e strutture narratologiche presenti nel romanzo” ha incantato il pubblico con i rinvii alla letteratura ermeneutica riuscendo a sviluppare un intervento raffinato.

Tutti gli intervenuti hanno sottolineato il proposito dell’autore di percorrere, attraverso il suo viaggio nella memoria ,la storia travagliata che dagli anni settanta agli anni novanta, ha condotto intere generazioni al vuoto politico e al senso di inadeguatezza spesso avvertito dai giovani in particolare di fronte ad futuro incerto. Positivo comunque il messaggio finale: è dal confronto con chi ci ha preceduto che dobbiamo ripartire per reinventare il futuro!

Redazione da comunicato stampa Associazione Il filo della memoria-Librizzi

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.