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In Italia, il diritto alla salute è realmente garantito a tutti, nel medesimo modo ?

In Italia, il diritto alla salute è realmente  garantito a tutti, nel medesimo modo ?
Settembre 04
19:36 2020

Che il Covid non risparmi nessuno lo abbiamo “sentito” più volte. Che il trattamento verso chi si è infettato non sia uguale per tutti lo abbiamo “sentito” pure. L’ultima testimonianza, in ordine di tempo, ci è venuta dalla vicenda di Silvio Berlusconi.

Non è stato risparmiato, è pur sempre un soggetto a rischio, vista l’età, ma fa specie sentire, anche direttamente dalle parole del suo medico di fiducia, il dottore Alberto Zangrillo, assurto agli onori della cronaca per alcune sua affermazioni quantomeno opinabili, che in piena notte è stato sottoposto a tutti gli accertamenti necessari e, di conseguenza, ricoverato al “San Raffaele”, lo stesso dove due settimane fa era finito il suo amico Flavio Briatore.

Ciò, oltre a “farimi bugghiri u sangu” (non c’è affermazione che renda meglio del siciliano), mi ha fatto immediatamente chiedere se in Italia, di cui tutti siamo cittadini alla stessa stregua del cavaliere, realmente sia garantito a tutti, nel medesimo modo, il diritto alla salute.

Ho pensato a quanti “poveracci” che nei mesi che ci siamo lasciati alle spalle, specie in piena pandemia, hanno contratto il covid, siano stati lasciati soli, a quanti siano morti senza alcuna assistenza, a quanti, pur chiedendo ripetutamente aiuto, siano rimasti inascoltati.

Ripenso alle lunghe, dolorose file di camionette militari che portavano i morti a causa della pandemia o a quanti corpi siano finiti nei sacchi neri, senza un nome, senza una benché minima dignità.

Ripenso ai “salti mortali” fatti in piccole realtà come Patti anche per eseguire un semplice tampone o alla confusione che finora è regnata sovrana, ad esempio, per il test “pungidito” (su cui ci sarebbe parecchio da ridire), proposto come volontario agli insegnanti delle scuola di ogni ordine e grado. 

Ripenso.….e mi rispondo che, purtroppo, in Italia, si continua a fare differenze e se non ti chiami Berlusconi o chi per lui….aspetta e spera.

Non è certo una mia invenzione che per sottoporsi ad un esame diagnostico, prenotato tramite numero verde, debbano trascorrere mesi e mesi prima che ti venga dato l’appuntamento, a meno che non sborsi un bel po’ di quattrini e, d’incanto, miracolosamente, ti si aprono tutte le porte.

Adesso è iniziato il tran tran di domande su come Silvio abbia potuto contrarre il covid, chissà quanti comunicati stampa ascolteremo, quante volte il dottore Zangrillo apparirà sullo schermo per riferirci le sue condizioni.

Ci mancherebbe, Berlusconi è una persona e come tale va assistita e curata, ma il modo diametralmente opposto di intervenire non può lasciarci indifferenti.

Allora, o preghiamo il buon Dio di non farci ammalare o, se malauguratamente dovesse verificarsi, potremo dire di essere….parenti di Berlusconi.

Nicola Arrigo

 
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