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GIOIOSA MAREA – Tricolori al vento per l’ultimo saluto ad Anna Rita (di Nicola Arrigo)

GIOIOSA MAREA – Tricolori al vento per l’ultimo saluto ad Anna Rita (di Nicola Arrigo)
Maggio 22
18:28 2015

All’uscita della chiesa dello Spirito Santo risuonano le note dell’Inno di Mameli, le stesse che tante volte Anna Rita Sidoti ha fatto risuonare con le sue imprese sportive nella marcia. E negli occhi dei presenti, moltissimi imperlati di lacrime (ma c’è anche chi piange a dirotto) ritornano le immagini felici, esaltanti di Spalato, Atene, Budapest, di tanti suoi successi, quando si piangeva per la gioia.

Stavolta il tricolore, mosso dal vento, sventola sulla sua bara, mentre tante altre bandiere italiane le fanno corona. In cielo volano tanti palloncini, mentre “parte” un lungo, caloroso applauso, che spezza per un attimo un silenzio quasi surreale che ha accompagnato la celebrazione della messa e l’uscita del feretro dalla chiesa.

Così la “sua” San Giorgio ha voluto tributare l’ultimo saluto alla campionessa mondiale ed europea, morta giovedì a 45 anni per un male incurabile. Qui, “dove – come ha detto una donna di San Giorgio che ha visto Anna Rita crescere – ogni mattonella, ogni pezzo di asfalto parla di lei”, una folla oceanica ha voluto stringersi attorno allo “scricciolo d’oro” per tributarle i meritati onori e per accompagnarla nell’ultima sua “marcia”.

anna_rita_sidoti05A rappresentare le istituzioni c’erano l’onorevole Maria Tindara Gullo, i sindaci di Gioiosa Marea Eduardo Spinella, di Patti Mauro Aquino e di Messina Renato Accorinti; presenti anche alcuni rappresentanti della Fidal regionale e del Coni e delle società sportive pattesi e gioiosane, “perché – ha sottolineato Salvatore Piraino, un altro grande amico della marciatrice – Anna è stato un esempio luminoso per tutti e spero che i giovani che fanno sport la prendano come punto di riferimento.

“Anna Rita – ha detto nell’omelia il parroco di San Giorgio, don Pio Sirna, – ha raggiunto un premio ancora più grande, un’altra medaglia d’oro che, stavolta, le viene regalata per il suo impegno, lei che è rimasta sempre quella che era quando è partita da San Giorgio, che non ha bucato il televisore, che finita la carriera è ritornata Anna Rita. Ha amato, si è donata per raggiungere adesso il podio più alto”. “Non l’abbiamo persa – ha concluso il parroco -, anzi, abbiamo acquistato qualcuno che da lassù ci aiuterà ancora di più”.

Tanti gli attestati di stima, giunti attraverso vari canali, di chi ha condiviso con lei l’atletica e la maglia della nazionale, dalle sue compagne Ileana Salvador, Betty Perrone, Erika Alfridi, a Totò Antibo, da Stefano Baldini a Giuliana Salce, da Vincenzo Massimo Modica a Gennaro Di Napoli. E poi Diana Bianchedi, Jefferson Perez, Antonella Capriotti, Gianni Iapichino, Stefano Mei. “Di lei – è stato come un ritornello – ci resteranno il sorriso, la forza, la determinazione, l’allegria”. Anche la Iaaf World Athletics Club, con una nota, si è detta “rattristata”, esprimendo “solidarietà e condoglianze”.

Infine, il marito Pietro Strino ha affidato ad un semplice messaggio il suo pensiero: “ Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni,le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede. Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio non già perché con quattr’occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue”.

 

 

Nicola Arrigo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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