CAPIZZI – Scoperta coltivazione di sostanze stupefacenti, la piantagione avrebbe potuto fruttare dai 500 ai 600 mila euro

Domenica 05 luglio 2015 a Capizzi i Carabinieri di Mistretta coadiuvati dai Carabinieri della locale Stazione, a conclusione di attività d’indagine volta alla repressione dei reati in materia di stupefacenti, hanno deferito due soggetti in stato di arresto alla Procura della Repubblica di Enna per coltivazione di sostanze stupefacenti.
Si tratta di S.G. , nato a Messina il 12.04.1969, residente in San Pietro Clarenza (CT), di fatto domiciliato a Capizzi, pluripregiudicato – per furto ricettazione e reati in materia di stupefacenti – il quale nella sua stessa proprietà veniva sorpreso mentre accudiva una piantagione di canapa indiana di circa 800 (ottocento) piante dai 50 (cinquanta) agli 80 (ottanta) cm di altezza, per un profitto stimato di circa cinquecentomila euro.
Il secondo soggetto arrestato è stato identificato in A. T. catanese del 65, pregiudicato per reati specifici.
Da qualche giorno i Carabinieri di Capizzi avevano notato uno strano andirivieni da parte di soggetti pregiudicati in C.da Porchera di quel comune. Trattandosi di una scoscesa località boschiva attraversata da un piccolo corso d’acqua i militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Mistretta, effettuando un sopralluogo di notte hanno potuto constatare che da almeno un mese più soggetti si erano dati da fare per ripulire da rovi il terreno, per creare tra questi e gli alberi delle piazzole ben nascoste dove dovevano poter piantare svariate piantine di marjuana.
Dal ruscello, seguendo un sistema di irrigazione fatto da centinaia di metri di tubi e da una motopompa per pescare l’acqua, i militari hanno trovato circa venti piazzole ben zappate e piantumate con circa ottocento piante di canapa indiana dai 50 agli 80 cm di altezza.
I militari dell’Arma hanno effettuato un paio di prolungati servizi di osservazione sul posto finché, il 5 luglio, alle prime luci dell’alba hanno sorpreso S. G. mentre irrigava le piante.
Successivi accertamenti hanno permesso di deferire a piede libero il correo A.T.
Sul luogo venivano rinvenuti e sequestrati inoltre un decespugliatore, zappe, rastrelli, concimi, diserbanti. La piantagione, giunta a maturazione, avrebbe potuto fruttare dai 500 ai 600 mila euro.
Redazione da comunicato stampa