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PATTI – Dal 1800, ritrovamenti archeologici distributi in musei italiani ed esteri per indisponibilità di un locale idoneo ad ospitare il Museo Archeologico.

PATTI – Dal 1800, ritrovamenti archeologici distributi in musei italiani ed esteri per indisponibilità di un locale idoneo ad ospitare il Museo Archeologico.
Agosto 23
08:02 2021

Periodicamente, a Patti, si torna a parlare dei suoi “gioielli” archeologici (Tindari e la Villa Romana) e il discorso cade, inevitabilmente, sui tantissimi reperti  portati alla luce, nel tempo, a partire dal 1800, quando l’area archeologica di Tindari venne portata alla luce dell’archeologo inglese Robert Fagan, e che, oggi, nella stragrande maggioranza dei casi, si trovano in tanti musei italiani ed esteri.

Tutto ciò è accaduto perché, in quel periodo, non c’era disponibile alcun locale per la loro  conservazione.

Questa situazione, che si trascina avanti da anni, come accennato prima, tante volte è stata oggetto di discussione anche nell’aula consiliare e, in quest’ultima sede, si è deciso di fare pressione sugli organismi responsabili,  perché i tantissimi reperti, molti dei quali di inestimabile valore, venissero restituiti al legittimo proprietario che è il comune di Patti.

Come capita spesso a Patti, però, difficilmente si passa dalle parole ai fatti.  Infatti, purtroppo, fino ad oggi le legittime aspirazioni  dei pattesi di potere avere un adeguato museo per esporre l’enorme quantità di reperti recuperati a Tindari e alla Villa Romana, che significherebbe anche un forte richiamo turistico, sono rimaste un pio desiderio.

Come ricordato prima, gran parte dei ritrovamenti archeologici di Tindari e della Villa Romana è ospitata nel Museo Archeologico Regionale “Antonio Salinas” di Palermo, nel Museo Archeologico “Paolo Orsi”  di Siracusa, nel Museo Archeologico Eoliano “Luigi Bernabò Brea” di Lipari, nel Museo Regionale di Messina e nel Museo Mandralisca di   Cefalù.

Da qui nasce l’esigenza di avere a Patti un locale per ospitare, specie adesso che è stato costituito a Tindari il Parco Archeologico,  il Museo Archeologico.

Non dovrebbero esserci dei dubbi sulla sua localizzazione in considerazione del fatto che il comune di Patti dispone di adeguati locali  come il recuperato  complesso monumentale di San Francesco e il Palazzo Galvagno, entrambi ricadenti nel cuore del centro storico e facilmente accessibili. Ma, come si suol dire, tra il dire e il fare….

Nicola Arrigo

 
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Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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