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PATTI – ”La Coccinella”, un caso ancora aperto ( L’editoriale di Massimo Natoli)

PATTI – ”La Coccinella”, un caso ancora aperto ( L’editoriale di Massimo Natoli)
Novembre 08
11:16 2014

La_Coccinella_001Non intendo fare speculazioni sulla rimozione della canna fumaria al panificio “La Coccinella” di via Cristoforo Colombo di Patti Marina. Non voglio ribadire quanto detto e si sa dell’estremo gesto del titolare, Giuseppe Furnari, che si è cosparso di benzina, pur di evitare che togliessero la canna fumaria, bloccando il ciclo di produzione della sua attività. Non voglio approfondire, anche se ritengo di aver scritto e commentato ampiamente – e non solo io, ma anche chi, con grande correttezza e professionalità, lo ha fatto “con i fatti” e sentendo tutti, nessuno escluso, sulle “colonne” di questo sito – basta cliccare e trovare i “precedenti”, non perché lo dico io. Potrò approfondire, volendo, perché c’è una recente documentazione in merito da valutare.La_Coccinella_002

Dopo l’”esplosione” del caso – ricorderete l’annunciato licenziamento delle diciotto maestranze – al comune di Patti si firmò un accordo con il sindaco, Mauro Aquino, ditta, legali, consulenti e sindacati. Il caso era chiuso? Si? Invece no. Ho letto infatti sul sito istituzionale del comune, oltre una settimana fa, che si programmava una rimozione d’ufficio della canna fumaria del panificio di Patti Marina, disposta dall’ufficio tecnico. L’ufficio si è adoperato in tal senso, per non incorrere in reati – questo si evince anche dalla lunga nota del sindaco Aquino. E’ stato evidenziato nella stessa nota che, prima e a ridosso del 6 novembre scorso, fu inviata documentazione al comune sul nuovo ciclo produttivo. Il sindaco ha scritto che….”Dopo alcune note interlocutorie, solamente nella giornata del 5.11 giungeva al Comune da parte della ditta un’ulteriore nota con allegato un preventivo per l’acquisto di un forno, in cui si impegnava a eseguire i lavori entro qualche giorno. Il giorno successivo un’ulteriore nota da parte del titolare della ditta, con la quale comunicava che avrebbe rimosso la canna fumaria entro trenta giorni.”canna_fumaria_002

Non sono state valutate in positivo queste “carte”? Perchè? Risulta a verità poi che il regolamento del nostro comune sulle canne fumarie è “arretrato”, per cui se Furnari avesse impiantato la nuova canna fumaria da forno elettrico sarebbe stato “bloccato” dall’ufficiale sanitario? Noi non lo sappiamo, non siamo tecnici, ci rivolgiamo a chi di competenza. Ma a prescindere da questo, in forza soprattutto dei documenti inviati, trattandosi di attività produttiva, di posti di lavoro, visto che è possibile immaginare cosa significhi fermare un ciclo di produzione, non sarebbe stato opportuno attendere anche un mese, com’è scritto nella nota del sindaco, – e considerato anche il tempo ormai trascorso – “congelare” l’ordinanza, procedendo, se è vera anche la “discrasia” del regolamento comunale, a modificare l’articolo “arretrato”, dato che il consiglio comunale, come ha sottolineato il sindaco, si è fatto parte attiva?

Massimo Natoli

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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