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RACCUJA – Il Gruppo Consiliare “Cambiare… si può!” chiede l’allontanamento del padre al sindaco Francesca Salpietro Damiano

RACCUJA –  Il Gruppo Consiliare “Cambiare… si può!” chiede l’allontanamento del padre al sindaco Francesca Salpietro Damiano
Gennaio 25
15:54 2016

Il Tribunale di Patti ha emesso, in questi giorni, 9 sentenze in primo grado relative all’operazione “ Eolo”,’inchiesta partita nel 2010, riguardante il settore dei parchi eolici in Sicilia e condotta dalla Polizia del Commissariato di Capo d’Orlando e dai Carabinieri della Compagnia di Patti.

Nello specifico: l’ex sindaco di Raccuja Salpietro Damiano è stato condannato 4 anni; il fratello, Carmelo Salpietro Damiano a 3 anni e 6 mesi e l’imprenditore di Ucria Calogero Astone a 3 anni di reclusione. Per questi tre imputati è stata decisa anche l’interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni. A carico di Salpietro, e del fratello, anche l’accusa di concussione relativa allo spostamento di una torre sul terreno di proprietà della cognata, procurando l’utilità consistente nella percezione dei canoni di affitto
Condannati, invece, a 2 anni e tutti con la sospensione della pena, gli altri imputati di Raccuja : Leo Tripoli; Michele Tripoli; Calogero Manera; l’imprenditore Giuseppe Astone; Riccardo e Leo Palazzolo. Il tribunale ha inoltre stabilito la confisca delle azioni della “Astone Costruzioni”.

Secondo l’accusa, l’ex sindaco di Raccuja Salpietro Damiano, abusando dei suoi poteri, avrebbe costretto la società Maltauro a rescindere i contratti con le ditte di fiducia per fare in modo che i lavori venissero realizzati dalla MTP di Raccuja nella quale avevano interessi parenti di alcuni sostenitori del sindaco .
A seguito delle suddette condanne Il Gruppo Consiliare “Cambiare… si può!” di Raccuja ha emesso il seguente comunicato che pubblichiamo integralmente.

“In merito alle recenti vicende giudiziarie che hanno, purtroppo, nuovamente portato alla ribalta della cronaca il nostro piccolo paese è doverosa una nostra riflessione politica. La pesante condanna inflitta all’ex sindaco del Comune di Raccuja, Cono Salpietro Damiano, padre dell’attuale primo cittadino, non può certo passare inosservata in quanto rappresenta l’ennesimo danno all’immagine della nostra Raccuja.
La vicenda dell’Eolico ha turbato, non poco, la quiete della nostra comunità negli ultimi cinque anni, ha inquinato la politica, i rapporti umani ed è stata troppo spesso strumentalizzata dall’attuale compagine amministrativa, alimentando polemiche e tensioni per colpire i propri avversari politici. Cono Salpietro Damiano è stato condannato per concussione, il reato più grave che possa commettersi contro la pubblica amministrazione e gli è stata inflitta anche l’interdizione dai pubblici uffici.
In questi otto mesi di amministrazione del sindaco Francesca Salpietro Damiano l’ex primo cittadino ha svolto il ruolo di amministratore di fatto, sempre presente al comune ad impartire ordini e direttive in barba alla vicende giudiziarie e al divieto del terzo mandato.
Il sindaco Francesca Salpietro Damiano per giustificare la ingombrante presenza del padre al comune lo ha nominato, con determina sindacale n.17 del 27.07.2015, esperto in materie amministrative e finanziarie dell’amministrazione comunale in quanto “possiede una qualificata esperienza e capacità personale acquisita nel suo decennale come Sindaco del Comune di Raccuja ed avendo lo stesso svolto l’incarico di Assessore, Presidente del Consiglio e Consigliere Comunale da tanto tempo”.
Tale nomina ha destato enorme scalpore ed indignazione e rappresenta, ancor più oggi, una grave emergenza democratica. Per queste ragioni, il gruppo consiliare “Cambiare… si può!” chiede al sindaco Francesca Salpietro Damiano, a voce alta e con forza, l’immediata revoca dell’incarico di esperto conferito al padre, prima di ogni eventuale decadenza imposta dalla legge.
Occorre ridare dignità alla nostra comunità e rompere definitivamente con un passato fatto di clientelismo, favoritismi, particolarità e discriminazione, che ha avvilito e mortificato le famiglie, gli anziani, i giovani, le imprese, i professionisti e le attività commerciali del nostro paese ormai sempre più lacerato e diviso.
Il sindaco deve decidere se assumersi l’onere di amministrare il nostro comune con le proprie forze e con le proprie capacità, nel rispetto di tutti i cittadini e seguendo i principi di buon andamento, imparzialità e trasparenza nella gestione della cosa pubblica oppure in alternativa non le resta che rassegnare le dimissioni e rimettere il proprio mandato nelle mani dei cittadini. Tali principi, infatti, non possono più essere messi in secondo piano ed al servizio di logiche di potere personale che fin qui hanno prodotto solo enormi danni alla nostra comunità.
Il Gruppo Consiliare “Cambiare… si può” continuerà nel proprio ruolo di opposizione propositiva e di controllore del rispetto delle regole poiché fortemente convinto che la legalità non possa ammettere alcun compromesso.

Il Gruppo Consiliare “Cambiare… si può!”

Manuela Alessandrino

Ivan Martella

Marcella Scalia

Lidia Tuccio

 

 

 

Redazione

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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