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SAN PIERO PATTI – Punto Territoriale d’Emergenza soppresso a fine anno ed ambulanza senza medici a bordo. Avviata la protesta

SAN PIERO PATTI – Punto Territoriale d’Emergenza soppresso a fine anno ed ambulanza senza medici a bordo. Avviata la protesta
Aprile 06
19:36 2017

La scure dei tagli alla sanità siciliana sembrerebbe essersi abbattuta anche su San Piero Patti .

Due le preoccupanti notizie apprese, in questi giorni, dopo la pubblicazione del Piano di Riordino della Rete Ospedaliera approvato dal Ministero della Salute.

La prima, paventata da anni, riguarda la soppressione del Punto Territoriale d’Emergenza (oggi denominati PPI ) che sembrerebbe essere, questa volta, realtà pericolosamente vicina. Data di chiusura: 31 dicembre 2017.pte_san_piero_patti_003

La seconda notizia concerne, invece, l’ambulanza in dotazione al 118: questa da MSA (Mezzo di soccorso avanzato) dovrebbe essere trasformata in MSB (Mezzo di soccorso di base) cioè senza medico a bordo.

La Regione Sicilia, con il nuovo piano di riordino ha, infatti, previsto la chiusura di 14 PPI (ex PTE) e rimosso 15 medici da bordo delle 29 ambulanze attive sul territorio messinese. Solo 13 mezzi di soccorso del 118, quindi, saranno medicalizzati ( di questi solo due nella città di Messina, con oltre 250mila abitanti ) mentre gli avranno a bordo per le urgenze solo conducente e soccorritore.

San Piero Patti, che dista circa 20 chilometri dal primo ospedale, appare pertanto fortemente penalizzato da questi tagli e riordini imposti dalla regione. Inconcepibile pensare di privare il paese collinare dell’importante presidio territoriale che, da sempre, rappresenta per la comunità sampietrina un punto nevralgico nel quale ottenere le prime cure , ovvero quelle che in molti casi divengono “salva vita” per il paziente. Si pensi, ad esempio, ad episodi di infarto, ictus o grandi traumi: in questi avvenimenti , diviene fondamentale, e proprio nei primissimi istanti, la presenza dei sanitari in loco in quanto sono proprio loro che prendono in carico l’ammalato e ne gestiscono dalle urgenze alla cronicità. Venendo meno, non verrebbero nemmeno più rispettati e messi in atto i modelli delle reti tempo-dipendenti (rete STEMI e rete STROKE) che sono strettamente correlate proprio alla presenza del medico a bordo.

Preoccupante circostanza, pertanto, quella dell’assenza del medico sul mezzo per la sua essenziale funzione di salvaguardia delle vite umane.

Date le non rosee prospettive, che hanno ricadute evidenti soprattutto nei piccoli centri montani, sono state immediate le reazioni del Comitato spontaneo del 118: “il Servizio di Emergenza Urgenza Territoriale invece di essere potenziato per sopperire ai potenziali disagi legati alla riorganizzazione ospedaliera, subirà invece, contrariamente a quanto atteso dalla lettura del D.M. 70/2015, dei tagli inaccettabili”.

Domenico Runci, Direttore della Centrale Operativa del 118 di Messina, ha già incontrato l’Assessore Regionale alla Salute, Gucciardi, e martedì 11 aprile, presso la sede dell’ Ordine dei Medici di Messina, sono stati invitati tutti i sindaci e le sigle sindacali interessate per discutere la questione.

A fronte delle già precarie condizioni del settore sanitario siciliano, col nuovo piano di riordino – che sembra non tenere conto soprattutto delle peculiarità orografiche della provincia messinese – la situazione potrebbe precipitare ulteriormente. Nessun mezzo di soccorso avanzato sarebbe presente nel territorio di Patti, costiero e montano.

E’ urgente, pertanto, una mobilitazione congiunta, che veda in campo sia gli operatori sanitari che le Istituzioni e le comunità interessate, al fine di spingere ad una rimodulazione del Piano proposto.

E’ urgente un riordino che non privilegi solo tagli alle spese ma che scongiuri , semmai, dannose ricadute sull’utenza alla quale non possono essere depotenziati , o addirittura recisi, servizi basilari nell’ambito di uno dei diritti umani più importanti: l’accesso indiscriminato alle cure sanitarie pubbliche .

 

 

Sara Gaglio

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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