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PATTI – A Tindari ordinati diaconi Giuseppe Lombardo, di San Giorgio di Gioiosa Marea, ed Antonio Di Bella, di San Fratello.

PATTI – A Tindari ordinati diaconi Giuseppe Lombardo, di San Giorgio di Gioiosa Marea, ed Antonio Di Bella, di San Fratello.
Marzo 26
18:45 2019

“La bella Maria del Tindari vegli sul vostro cammino e ogni giorno vi aiuti a dire il vostro si a suo Figlio Gesù, che avete scelto di seguire nella vostra vita”. Così il vescovo della diocesi di Patti, monsignor Guglielmo Giombanco, ha concluso la sua omelia durante la celebrazione, nel Santuario di Tindari, di ordinazione di due nuovi diaconi, Giuseppe Lombardo, di San Giorgio di Gioiosa Marea, ed Antonio Di Bella, di San Fratello.

Tanti i fedeli presenti, sia delle due comunità di appartenenza, sia di quelle dove svolgono attualmente l’esperienza pastorale, sia di tante altre parrocchie della diocesi.

E’ stata, davvero, una festa di tutta la comunità diocesana “che – come sottolineato da monsignor Giombanco – esprime il suo grazie e vi è accanto nel vostro mandato”. “custodite – ha aggiunto, rivolto ai due diaconi -, come Maria, la Parola, con cui il mistero entra a far parte della storia di ognuno e trasforma la vita. Il Signore vi ha chiamato, ha plasmato la vostra esistenza per conformare la vostra vita a Lui, servo per amore. Noi siamo custodi del progetto di Dio, nell’obbedienza alla sua Parola. Immergetevi, come Maria, nel mistero, come lei esistete solo sulla base della fede”.

“La vostra risposta – ha proseguito il Vescovo – si concretizza nel servizio, con le motivazioni suscitate dalla fede e non basate su argomentazioni umane. Da ciò discendono alcuni compiti: mettere la vita al servizio della Parola; esercitare tale servizio con umiltà e carità, come Gesù, che ha lavato i piedi agli apostoli. Piegarsi per amore è atteggiamento che redime, salva, innalza verso il Padre”.

“Come ministri – sono ancora parole di monsignor Giombanco – non siate semplici esecutori di riti, ma appassionati discepoli del Maestro. La vostra non è una professione: è, innanzitutto, una passione per Cristo, per la Chiesa, per gli altri, soprattutto i più poveri. Ci stringiamo attorno a voi con affetto, vi accogliamo con gioia nella famiglia presbiterale, chiediamo per voi fedeltà e dedizione”.

Nicola Arrigo

 
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