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PATTI – Si è svolto l’annuale convegno dei catechisti della diocesi di Patti

PATTI – Si è svolto l’annuale convegno dei catechisti della diocesi di Patti
Settembre 08
12:00 2017

I catechisti della diocesi di Patti si sono ritrovati, presente il vescovo, monsignor Guglielmo Giombanco, nei locali della parrocchia “Maria Santissima di Lourdes” di Gliaca di Piraino, per il loro annuale convegno, organizzato all’Ufficio Catechistico, diretto da don Pio Sirna, durante il quale hanno riflettuto sul tema “Memoria di Dio: annuncio e catechesi”. Due i “binari” lungo i quali, “accompagnati” dall’introduzione ai lavori di monsignor Giovanni Orlando e dalle riflessioni di don Carmelo Sciuto, della diocesi di Acireale, ci si è mossi: l’Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium” ed il Documento Preparatorio al Sinodo dei Vescovi – XV Assemblea Generale Ordinaria – dell’ottobre 2018 sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, scritti entrambi da Papa Francesco.

La riflessione di don Sciuto è partita dall’analisi della situazione attuale: “Viviamo in un tempo di paura, in un mondo segnato dall’insicurezza, in cui si fanno progetti a breve termine, per cogliere l’utilità del momento, abbandonando l’impegno. Una società liquida, in cui son si sa valutare se si è di fronte ad un problema o ad un’opportunità. I rapporti sono leggeri e sciolti, da interrompere quando si vuole. Il mondo virtuale offre possibilità e rischi. E’ una società idolatra, in cui la vita è trasformata in un grande mercato, in cui ciò che conta non è la verità, ma la potenza. Il tempo ha pero significato, perché non è più inteso come strada da fare per arrivare ad un obiettivo. Tutto deve essere ora; è una cultura frettolosa, in cui non interessa più il prima e il dopo, ma il durante”. In questo contesto c’è un vuoto di memoria e si attua un processo di liberazione dal peso della tradizione. “Si crea così – ha sottolineato don Sciuto – una frattura tra generazioni e la famiglia sente tutte le difficoltà dell’educazione cristiana. Le sfide, però, come ripete spesso pure il Papa, ci sono per essere affrontate, senza lasciarsi mai rubare la speranza”.secondo le indicazioni dell’Evangelii Gaudium, l’itinerario da percorrere verte su tre verbi: riconoscere, interpretare, scegliere; un quadro i cui angoli sono le quattro parole-chiave: gioia, missione, storia, Spirito Santo.

Ecco, allora, il compito del catechesi “che non è – ha evidenziato don Sciuto – spiegazione di una dottrina, non è lettura di un testo. La missione della Chiesa è essere comunità di memoria che tiene viva la Parola nell’oggi della storia. Gli atti essenziali della testimonianza della memoria sono: udire, sperimentare, conoscere, raccontare”. “Ricordare – ha aggiunto – è rimettere nel cuore, richiamare con il cuore. Il narratore cristiano non deve convincere, deve avvicinare, raccontando il deposito della fede: Gesù crocifisso e risorto. La Chiesa non ha bisogno di testimonial ma di testimoni, il mondo ha bisogno di santità. Cristiano è chi Cristo lo vive, no chi lo pensa. Il narratore è un testimone che racconta storie che l’hanno salvato, è servo della storia che racconta”.

Nella sua riflessione durante il momento di preghiera conclusivo, caratterizzata anche da alcuni segni significativi (la messa a dimora di alcune piantine da parte dei rappresentanti dei sei vicariati della diocesi di Patti, a rimarcare l’impegno ad essere seme della Parola che cresce e genera la gioia, un gomitolo realizzato con tanti pezzetti di filo legato con quello del compagno accanto, simbolo del poliedrico tutto che è superiore alla parte), il vescovo monsignor Guglielmo Giombanco ha “consegnato”due atteggiamenti: l’umiltà “che fa avvertire il bisogno di essere noi, per primi, evangelizzati”, e il nascondimento “perché non si svolge una missione nella Chiesa per apparire”. “Oggi – ha aggiunto il Pastore della Chiesa pattese – si prega poco e si pretende di insegnare molto. Narrare è custodire nel cuore la presenza di Dio, saper leggere gli eventi con lo sguardo di Dio. Così la memoria diventa la matrice vera del discernimento. La memoria da luce al presente e apre alla speranza per il futuro”. “SE camminiamo sulle strade del Vangelo, che è scelta di libertà , – ha concluso monsignor Giombanco – è certo che camminiamo sulle strade dell’uomo”.

Durante il convegno, è stato toccato, grazie alla testimonianza del dottore Nino Zampino, presidente dell’Anffas onlus di Patti, anche il tema della catechesi ai diversamente abili.

 

 

Nicola Arrigo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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