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PATTI – Giovedì 27 luglio sarà riaperta la chiesa ”Ognissanti” della frazione Mongiove

PATTI – Giovedì 27 luglio sarà riaperta la chiesa ”Ognissanti” della frazione Mongiove
Luglio 20
12:03 2017

Dopo anni di attesa, in un alternarsi di speranze e delusioni, mercoledì 27 luglio con una solenne celebrazione alle 18,30, sarà riaperta la chiesa “Ognissanti” della popolosa frazione Mongiove, guidata dal parroco don Enrico Pietro Calabrese. La stessa era stata interdetta, con due ordinanze sindacali, rispettivamente del 2004 e del 2014, a seguito della caduta di intonaci e calcinacci dalla sommità del portico. Anche la torre campanaria, sottoposta a vari sopralluoghi, presentava vistose crepe.

Grazie all’intervento della diocesi di Patti, che ha reperito i fondi necessari (circa 220.000 euro) è stato possibile realizzare i lavori, ad opera di un’impresa di Brolo, iniziati nel marzo 2015 e completati il 19 gennaio 2017, indispensabili affinchè l’edificio sacro potesse essere tornare fruibile. Grande merito va ascritto anche al parroco don Calabrese, che ha sempre “lottato” strenuamente affinchè si potesse “riconsegnare” la chiesa, chiusa a salvaguardia dell’incolumità, ai fedeli, costretti, per troppi anni, a partecipare alle varie funzioni religiose in una stanza sicuramente poco idonea allo scopo.

I lavori hanno riguardato la sistemazione degli intonaci interni pericolanti, dei pilastri portanti (alcuni presentavano il ferro corroso a causa dell’umidità), del tetto ammalortato. Inoltre, è stato rifatto l’intero impianto elettrico e sono stati sistemati i locali attigui, che fino al 2014 hanno ospitato, prima di essere chiusi anch’essi per motivi di sicurezza, la scuola materna e che adesso saranno adibiti alle attività della parrocchia e diventeranno un punto di incontro specialmente per bambini, ragazzi e giovani.

A smuovere le acque stagnanti aveva provato soprattutto il consigliere Giovanni Di Santo, proponendo nel 2012 una petizione, atta ad accelerare i tempi di sistemazione e riapertura della chiesa, e interessando della questione i principali enti preposti, dal Prefetto alla Sovrintendenza, dalla Curia Vescovile alla Protezione Civile. Di Santo aveva scritto anche a Papa Francesco. Sulla questione era più volte intervenuto un altro consigliere, Placido Salvo, in merito soprattutto alla salvaguardia dell’incolumità. Proprio perché sollecitate da Di Santo, avevano “risposto” la Sovrintendenza, che si era rivolta direttamente al sindaco, e nel gennaio 2015 si era “scomodato” addirittura il prefetto di Messina Stefano Trotta, che aveva scritto alla Curia Vescovile di Patti affinchè si adoperasse “ad assumere le opportune iniziative di competenza allo scopo di eliminare i paventati rischi per la pubblica e privata incolumità”.

Il 27 luglio, quindi, sarà per Mongiove un giorno importante, un giorno di grande festa, perché gli verrà “restituito” un pezzo importante della sua storia e della sua stessa “vita”.

 

 

Nicola Arrigo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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