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MESSINA – I Carabinieri hanno solennemente commemorato la loro Patrona “Virgo Fidelis”

MESSINA – I Carabinieri hanno solennemente commemorato la loro Patrona “Virgo Fidelis”
Novembre 21
17:16 2017

I Carabinieri del Comando Interregionale “Culqualber” hanno solennemente commemorato la loro Patrona “Virgo Fidelis” con una Santa Messa che, quest’anno, per la prima volta, è stata celebrata all’interno della Caserma “A. Bonsignore”, da Don Paolo Solidoro, Cappellano Militare presso la Brigata Meccanizzata “Aosta” e da Don Pietro Roma della Parrocchia di San Giuliano.

La funzione religiosa, alla quale hanno partecipato Autorità e famiglie di militari, è stata animata dal canto del coro polifonico dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina, impreziosito dal contributo di musicisti della Fanfara del 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia” di Palermo e della Banda della Brigata Meccanizzata “Aosta” di Messina.

Un momento particolare è stato rappresentato dalla consacrazione da parte del Cappellano Militare delle quattro pietre poste davanti all’altare, provenienti da altrettante province della Sicilia (Palermo, Catania, Siracusa e Messina), da cui provenivano alcuni dei Carabinieri caduti nella strage di Nassiriya, da dove è previsto l’arrivo di una ulteriore pietra, che unitamente a quelle già consacrate verranno utilizzate per la realizzazione in caserma di un monumento in memoria dei citati caduti.

Al termine della celebrazione, letta la “Preghiera del Carabiniere”, il Comandante Interregionale, Gen. C.A. Luigi ROBUSTO, tra le altre cose, ha: rivolto un commosso pensiero ai caduti dell’Arma ed alle loro famiglie; rievocato il 76° Anniversario di un epico fatto d’armi: la Battaglia di Culqualber in Africa Orientale, nel corso della quale i Carabinieri dell’allora I Battaglione Mobilitato scrissero una delle pagine più fulgide e anche più dolorose della loro storia (in allegato la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare conferita alla Bandiera dell’Arma dei Carabinieri); commemorato la “Virgo Fidelis”, rammentando che l’11 novembre 1949 fu proprio Sua Santità Papa Pio XII a promulgare un “breve apostolico” con cui stabilì che la Beatissima Vergine Maria, invocata col nome di Virgo Fidelis, sarebbe diventata “… massima Patrona Celeste dell’intera famiglia militare italiana chiamata Arma dei Carabinieri …” e che sarebbe stata anche annualmente commemorata il 21 novembre, ricorrenza dell’eroica Battaglia di Culqualber; ringraziato tutte le Autorità e le Famiglie presenti, nonché i sacerdoti concelebranti e coloro che hanno arricchito la funzione con il loro contributo, cantori e musicisti della G.d.F. e dell’Esercito; evidenziato come la funzione sia un momento di unione, davanti all’altare, per onorare, ciò che nella vita quotidiana, in Patria e in terra straniera si rinnova da sempre in quanto a impegno operativo e amore per lo Stato.

Relativamente alla ricorrenza della Virgo Fidelis, è da ricordare come il 9 aprile 1983, Papa Giovanni Paolo II, in una celebre omelia in occasione della sua visita pastorale alla Scuola Allievi di Roma, nell’elogiare i Carabinieri per il loro attaccamento alla Virgo Fidelis, ne evidenziò le qualità che li contraddistinguevano, indicando, non a caso, per prima la “fedeltà allo Stato” poi la “dedizione al dovere” e, quindi, lo “spirito di servizio”.

Nel ricordare, altresì, la “Giornata dell’Orfano”, si segnala l’importante funzione svolta dall’O.N.A.O.M.A.C. (Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari dell’Arma dei Carabinieri), organismo che dedica tutte le sue energie a favore degli orfani dell’Arma; fondata il 5 ottobre 1948 con decreto del Presidente Einaudi, l’Ente diede soluzione al complesso e delicato problema dell’assistenza alle famiglie dei numerosi militari scomparsi nella guerra, da poco finita, attraverso la realizzazione di istituti dove accogliere i giovani in particolari difficoltà o la corresponsione di “assegni di studio” alle famiglie bisognose; nei suoi 69 anni di vita, l’Opera, voluta dall’allora Capo di Stato Maggiore dell’Arma, Colonnello Romano Dalla Chiesa, padre del Generale Carlo Alberto, ha visto passare nei suoi ruoli oltre 30.000 giovani, di cui 13.000 nei collegi.

 

 

Redazione da comunicato stampa

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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